Dalle redini al volante

La diffusione dell'automobile tra le valli del Centro Abruzzo nella prima metà del Novecento 

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Introduzione


    Curiosando tra le pagine dell’Annuario dell’automobilismo del Touring Club Italiano, edizione 1906, con sorpresa ho rilevato che fino all’anno precedente, nella provincia dell’Aquila, non erano state immatricolate auto private, per cui è ragionevole supporre che le prime vetture ivi regolarmente registrate facessero la loro apparizione solo nel corso del 1906. Difatti, l’«Annuario» del 1907 ne riporta quattro, quindi nel 2016 ricorrono i centodieci anni di quello che per l’Abruzzo interno fu un vero e proprio evento. 

    Tale ricorrenza mi ha suggerito la realizzazione di questo volume che vuol essere una rapida rassegna della diffusione dei nuovi mezzi di locomozione nelle zone interne dell’Abruzzo che dopo tale data fece registrare, come altrove, un incremento che, se proprio non ha del sorprendente, certo assunse proporzioni significative. Nel 1924, infatti, già circolavano in questa regione 11.930 cicli, 228 motocicli, 110 motocarrozzette, 536 autocarri, 850 autovetture così distinte: 640 automobili private, 56 auto pubbliche, 154 auto esenti dal pagamento della tassa di circolazione. Trentacinque anni più tardi (1959), le autovetture circolanti erano 24.646, ossia un numero circa 29 volte maggiore del parco autovetture del 1924. 

    Riviste specializzate dell’epoca riportano la notizia che in quel periodo, sul mercato italiano, specialmente nell’Italia Centro-Meridionale, le vendite di automobili erano sensibilmente aumentate. Dai dati pubblicati dal TCI sulla rivista «Le Vie d’Italia» risulta che nel 1959 in tutto il territorio nazionale furono immatricolate 25.106 Alfa Romeo, 6.542 Autobianchi, 200.940 Fiat, 10.475 Lancia, 439 autovetture di altre marche italiane, 57 costruite in Cecoslovacchia, 3.335 in Francia, 4.592 in Germania, 1.203 in Inghilterra, 314 provenienti dagli Stati Uniti, 1 dall’URS.

    Propedeutica è stata la ricerca del materiale di archivio, essenzialmente iconografico, limitato, per ovvie ragioni di praticità, al territorio della Conca Peligna e zone limitrofe, quali la Valle del Sagittario ed i paesi ricadenti nell’area dell’Altopiano delle Cinquemiglia e nell’Alto Sangro. Si è concretizzata così l’idea di una pubblicazione di carattere divulgativo al fine di meglio capire come si è arrivati alla cosiddetta “motorizzazione di massa” e ai grandi progressi tecnico-stilistici innovativi, facendo anche un doveroso cenno ai cambiamenti della viabilità avvenuti nei territori interessati dalla ricerca, all’introduzione dei cartelli indicatori stradali e ai sistemi di targatura degli autoveicoli.

    La selezione di immagini presentata meglio illustra questa evoluzione in campo sia pubblico che privato, in particolare per il periodo storico che va da fine Ottocento agli anni Settanta del XX secolo, periodo interessato dai catastrofici scenari delle due guerre mondiali, cui hanno fatto seguito momenti di intenso sviluppo economico che, specialmente nel secondo dopoguerra, hanno favorito il fenomeno destinato a mutare radicalmente lo scenario economico e sociale dell’intero pianeta.

    Ringrazio quanti a vario titolo hanno collaborato alla realizzazione di questo volume con notizie, suggerimenti e materiale iconografico. In particolare ringrazio il Consiglio di Reggenza dell’Università Sulmonese della Libera Età che ha voluto sponsorizzare l’iniziativa e concorrere alle spese tipografiche. Sono particolarmente grato, infine, al Dott. Ezio Mattiocco che con mano amica ha voluto guidarmi in questa mia prima esperienza.

Francesco Falocco